Marsala, la più importante città della provincia di Trapani, quinto centro in Sicilia, si trova sulle rovine dell’antica città punica di Lilibeo, in una posizione molto interessante dal punto di vista geografico. È infatti la punta estrema occidentale dell’isola, uno dei tre vertici del “triangolo” della Trinacria, ed è stata costruita su Capo Boeo; a poca distanza si trovano sia le isole Egadi che le isole dello Stagnone. Proprio la riserva naturale regionale delle Isole dello Stagnone di Marsala è di estremo interesse naturalistico, e al suo interno si trova anche l’antica città fenicia di Mozia sull’omonima isola.
La storia della città di Marsala è antichissima, e risale almeno a otto secoli prima di Cristo, quando la città fenicio-punica di Mozia venne distrutta dal tiranno di Siracusa, Dionisio I. I superstiti, rifugiatisi sulla costa dall’isola di San Pantaleo, fondarono la città di “Lylibeo”, ovvero “città che guarda la Libia”, e ben presto il centro entrò nell’orbita romana dove prosperò e divenne una città potente e ricca di monumenti e ricche ville. In seguito, Lilibeo seguì la travagliata sorte della Sicilia e delle invasioni successive alla caduta dell’Impero, con l’invasione dei Vandali, un breve periodo sotto l’impero bizantino e l’arrivo degli Arabi, che ribattezzarono la città “Marsa Allah”, cioè “porto di Dio”. Il dominio arabo rappresentò un nuovo periodo di prosperità per Marsala, che nei secoli successivi attraversò anche il periodo normanno, svevo, angioino e aragonese.
L’avvenimento dei tempi moderni che più influì sulle sorti di Marsala fu però l’arrivo di un inglese, John Woodhouse, che si innamorò del vino prodotto dai contadini del luogo, i quali avevano l’abitudine di rabboccare le botti in via di svuotamento ogni volta con del vino nuovo. Questo prodotto era caratterizzato da una forte gradazione alcolica, e dopo qualche modifica da parte di Woodhouse (come l’aggiunta di alcol di buona gradazione) cominciò a essere commercializzato in giro per l’Europa, a concorrere con il Madera e con il Porto: pare che l’ammiraglio Horatio Nelson ne fosse un grande ammiratore. Secondo la tradizione, Woodhouse lo presentò dapprima come un vino di poco valore, per la modestia della tipologia di coltivazione e l’umiltà della sua produzione, e non ne ottenne riscontri positivi; quando poi lo dichiarò un grandissimo vino, in molti si dissero entusiasti e cominciarono a ordinarlo in massa. Da quel momento Marsala cominciò a dedicarsi con grande impegno alla produzione del vino, tanto che proprio per la sua esportazione venne costruito il nuovo porto di Margitello, quello attuale della città. Un altro evento di assoluta importanza per la storia di marsala riguarda lo sbarco dei Mille di Giuseppe Garibaldi, l’11 maggio del 1860, evento che diede origine all’unificazione d’Italia e che ancora oggi è ricordato con numerosi eventi.
Il vino Marsala è ancora oggi la principale attività economica di Marsala, il primo vino DOC della storia vinicola italiana (addirittura nel lontano 1969). Tra gli stabilimenti della provincia trapanese dove si produce il Marsala vanno ricordati Ingham-Whitaker, Florio, Martinez, Pellegrino, Vito Curatolo Arini, Pietro Pipitone Spanò, Rallo, Mineo, Intorcia, Bianchi, Baglio Hopps, Alagna, Alcesti, De Bartoli, Fina, Fici, Vinci, Galfano, Lombardo, Casano. Anche il turismo è una risorsa molto importante, grazie a be 14 chilometri di costa con spiagge di sabbia bianca e fina, un bel mare cristallino, le Isole Egadi a poca distanza e la riserva naturale delle Isole dello Stagnone. Da ricordare anche la produzione di caffè (con il marchio Zicaffè) e le aziende operanti nel settore metalmeccanico, robotico, automatico, imballaggi industriali di prodotti dell’industria alimentare, industrie dolciarie. Dal punto di vista agricolo a dominare sono le viti del Marsala, e durante i mesi della vendemmia, verso settembre, moltissimi giovani vanno a raccogliere i grappoli. Famosa anche la produzione di pomodoro e della fragola Marsalina.
Tra gli eventi più importanti a Marsala è da ricordare il Giovedì Santo, quando si svolge la Processione dei Misteri Viventi con nove gruppi di figuranti sulla passione di Cristo. Poi naturalmente c’è il rituale settembrino della vendemmia che dà origine a diversi eventi e a momenti di celebrazione del Marsala, che riguardano anche le cantine, le enoteche, i ristoranti, le osterie e le trattorie della città.
Il vino Marsala è il prodotto tipico di Marsala per eccellenza: si tratta di un vino liquoroso che viene messo sul mercato con due categorie ben distinte, il marsala vergine, derivato da sole uve bianche e addizionato, dopo la fermentazione, con solo etanolo di origine vitivinicola e/o acquavite di vino, in due tipologie, Marsala vergine (marsala vergine o Marsala soleras, con un invecchiamento di almeno cinque anni, e marsala vergine riserva, anche “Marsala soleras riserva” o Marsala vergine stravecchio o Marsala soleras stravecchio, con invecchiamento di almeno dieci anni) e Marsala conciato, a cui viene aggiunto etanolo, mosto cotto e mistella, miscela di mosto d’uva tardiva che influisce da vicino sul grado zuccherino e sui profumi del prodotto finale, e mosto concentrato. Anche il Marsala cosiddetto conciato è disponibile in diverse varianti a seconda del suo invecchiamento: Marsala fine con un anno di invecchiamento, Marsala superiore con 2 anni di invecchiamento e Marsala riserva con 4 anni di invecchiamento. Altre varianti sono quelle derivate dal colore di questo delizioso liquido, oro, ambra e rubino (quest’ultimo l’unico prodotto con uve a bacca nera) e residuo zuccherino (secco, semisecco e dolce). Tra le persone che hanno legato il loro nome a Marsala c’è anche Cicerone, il grande oratore romano, che fu questore di Lilibeo.